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LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

Ciclo di Seminari in collaborazione col Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna e con la Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica
Responsabile Scientifico: prof. Francesco Vella

BROCHURE

 

III Seminario 23 novembre 2017 - ore 14.30 - 18.30: La fiscalità degli Enti del Terzo Settore
Coordina Francesco Vella, Università di Bologna

Ore 14.30-16.30 Natura e qualificazione fiscale dell’ ETS. Esercizio di attività di impresa e commercialità.
Attività istituzionale ed accessoria. 
Il giudizio di prevalenza per determinare la natura non commerciale dell’ETS - SCARICA PDF

Relatore: Valerio Ficari, Università di Roma Tor Vergata

Ore 16.30-18.30 I regimi forfettari di determinazione del reddito per ETS, ODV e APS.
Le agevolazioni fiscali in vigore dal 2018.
Il nuovo regime fiscale dell’impresa sociale - SCARICA PDF

Relatore: Gabriele Sepio, Avvocato in Roma - componente della Commissione ministeriale per la predisposizione del Codice del Terzo Settore

SEDE DEI SEMINARI: Aula Magna della Spisa – Via Belmeloro 10, Bologna

Accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Bologna [4x4 CF] DELIBERA
A
CCREDITATO ANCHE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DI NOTAI , DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI

BROCHURE

Al ciclo di seminari sono ammessi al massimo 90 partecipanti (ancora 10 posti disponibili).
L' iscrizione può essere ancora effettuata per i singoli seminari rimanenti compilando la scheda, REPERIBILE QUI da inviare, unitamente all’attestazione del versamento della quota di iscrizione.
VIA MAIL A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.



 

Domenica 1 Ottobre 2023

 

  

 per Árpád Weisz

Árpád Weisz
Il lungo inverno
La parabola
Le Leggi razziali fasciste
Furono 96 i professori universitari italiani di ruolo identificati come ebrei e sospesi dal servizio a decorrere dal 16 ottobre 1938, secondo il R.D.L. 5.IX.1938, n. 1390, e poi dispensati a decorrere da 14 dicembre 1938, secondo il R.D.L. 15. XI. 1938, n. 1779.[51] Per molti l'espatrio rappresentò l'unica possibilità di proseguire la carriera accademica. Coloro che restarono in Italia dovettero affrontare gli anni drammatici della guerra e dell'Olocausto. In realtà il numero di coloro che furono epurati nel 1938 fu molto più alto: ai professori di ruolo vanno aggiunti gli oltre 200 ricercatori e studiosi ebrei che esercitavano la libera docenza, tra cui specialisti di rilievo internazionale.[55] Furono quindi un totale di oltre 300 i docenti epurati dall'università italiana in seguito all'introduzione delle leggi razziali, senza contare i professori di liceo, gli accademici, gli autori di libri di testo messi all'indice e i tanti giovani laureati e ricercatori, la cui carriera fu stroncata sul nascere.[56] Le perdite furono particolarmente significative nei campi della medicina, delle discipline giuridico-economiche, delle scienze e delle materie umanistiche.[57] 

"Auschwitz è un buco nero nella storia dell'umanità: un buco nero che ha di colpo inghiottito, insieme a milioni di vittime innocenti, secolari conquiste nel campo del diritto, della scienza, del pensiero e dell'arte. Il folle progetto messo in atto con feroce determinazione dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro continente ogni traccia della loro presenza. In questo stesso giorno ricordiamo anche la vergogna delle leggi razziali, volute dal fascismo in Italia nel 1938". - Sergio Mattarella

"Sopravvivevano i peggiori, cioè i piú adatti; i migliori sono morti tutti. È morto Chajim, orologiaio di Cracovia, ebreo pio, che a dispetto delle difficoltà di linguaggio si era sforzato di capirmi e di farsi capire, e di spiegare a me straniero le regole essenziali di sopravvivenza nei primi giorni cruciali di cattività; è morto Szabó, il taciturno contadino ungherese, che era alto quasi due metri e perciò aveva piú fame di tutti, eppure, finché ebbe forza, non esitò ad aiutare i compagni piú deboli a tirare ed a spingere; e Robert, professore alla Sorbona, che emanava coraggio e fiducia intorno a sé, parlava cinque lingue, si logorava a registrare tutto nella sua memoria prodigiosa, e se avesse vissuto avrebbe risposto ai perché a cui io non so rispondere; ed è morto Baruch, scaricatore del porto di Livorno, subito, il primo giorno, perché aveva risposto a pugni al primo pugno che aveva ricevuto, ed è stato massacrato da tre Kapos coalizzati. Questi, ed altri innumerevoli, sono morti non malgrado il loro valore, ma per il loro valore". - Primo Levi