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CURRICULUM DI DIRITTO DELL'IMMIGRAZIONE 2018
Tutti i seminari si svolgeranno presso la Scuola,
in via Belmeloro 12, Bologna

SEMINARIO 5. Venerdì 6 luglio 2018
ore 10-13: L’immigrazione nel diritto penale e del lavoro
AVV. LORENZO TRUCCO Tutela della vittima di tratta e grave sfruttamento lavorativo:
strumenti normativi e prassi applicative

AVV. CARLOTTA CASSANI Il caporalato nel diritto penale e del lavoro
PROF. FEDERICO MARTELLONI Il diritto d'accesso (e permanenza) nel territorio italiano e la titolarità di un contratto di lavoro
ore 14.30-17.30: Immigrazione e impresa
1. Immigrazione, impresa e fiscalità
PROF. ANNA MARIA TONI L’impresa dell'immigrato

PROF. ANDREA MONDINI Lo status fiscale dello straniero e della sua attività economica
2. Disciplina e contrasto alla immigrazione via mare
PROF. GRETA TELLARINI La normativa nazionale e comunitaria e la giurisprudenza nazionale ed internazionale in materia di disciplina e contrasto alla immigrazione via mare

FORMAZIONE CONTINUA – EVENTI A PAGAMENTO
Accreditato dal Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Bologna [6 CF]

COSTI
ISCRIZIONI ORDINARIE
singolo seminario: 50 €
QUOTE DI ISCRIZIONE PER STUDENTI UNIVERSITARI*
singolo seminario: 30 €
*ATTIVITA' EXTRACURRICULARI: NON CONFERISCONO CFU
(gli importi sono è esenti IVA ex art. 10 comma 20 DPR 633/1972)

Le iscrizioni dovranno essere effettuate utilizzando questo FORM DI ISCRIZIONE ON LINE compilato in base alle opzioni d’interesse e allegando alla richiesta l’attestazione di versamento della quota di iscrizione prevista.

MODALITÀ DI PAGAMENTO
Il versamento della quota di iscrizione va effettuato sulle seguenti coordinate bancarie:
IBAN: IT 04 E 02008 02457 000103553077 Unicredit Banca, Agenzia di Piazza Aldrovandi, Bologna, intestato a “Scuola Superiore di Studi Giuridici – Alma Mater Studiorum” Con causale: SSSG IMMIGRA18
Il pagamento potrà essere effettuato in qualsiasi filiale UNICREDIT senza costi aggiuntivi.
A fronte del pagamento sarà emessa regolare fattura.


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Domenica 1 Ottobre 2023

 

  

 per Árpád Weisz

Árpád Weisz
Il lungo inverno
La parabola
Le Leggi razziali fasciste
Furono 96 i professori universitari italiani di ruolo identificati come ebrei e sospesi dal servizio a decorrere dal 16 ottobre 1938, secondo il R.D.L. 5.IX.1938, n. 1390, e poi dispensati a decorrere da 14 dicembre 1938, secondo il R.D.L. 15. XI. 1938, n. 1779.[51] Per molti l'espatrio rappresentò l'unica possibilità di proseguire la carriera accademica. Coloro che restarono in Italia dovettero affrontare gli anni drammatici della guerra e dell'Olocausto. In realtà il numero di coloro che furono epurati nel 1938 fu molto più alto: ai professori di ruolo vanno aggiunti gli oltre 200 ricercatori e studiosi ebrei che esercitavano la libera docenza, tra cui specialisti di rilievo internazionale.[55] Furono quindi un totale di oltre 300 i docenti epurati dall'università italiana in seguito all'introduzione delle leggi razziali, senza contare i professori di liceo, gli accademici, gli autori di libri di testo messi all'indice e i tanti giovani laureati e ricercatori, la cui carriera fu stroncata sul nascere.[56] Le perdite furono particolarmente significative nei campi della medicina, delle discipline giuridico-economiche, delle scienze e delle materie umanistiche.[57] 

"Auschwitz è un buco nero nella storia dell'umanità: un buco nero che ha di colpo inghiottito, insieme a milioni di vittime innocenti, secolari conquiste nel campo del diritto, della scienza, del pensiero e dell'arte. Il folle progetto messo in atto con feroce determinazione dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro continente ogni traccia della loro presenza. In questo stesso giorno ricordiamo anche la vergogna delle leggi razziali, volute dal fascismo in Italia nel 1938". - Sergio Mattarella

"Sopravvivevano i peggiori, cioè i piú adatti; i migliori sono morti tutti. È morto Chajim, orologiaio di Cracovia, ebreo pio, che a dispetto delle difficoltà di linguaggio si era sforzato di capirmi e di farsi capire, e di spiegare a me straniero le regole essenziali di sopravvivenza nei primi giorni cruciali di cattività; è morto Szabó, il taciturno contadino ungherese, che era alto quasi due metri e perciò aveva piú fame di tutti, eppure, finché ebbe forza, non esitò ad aiutare i compagni piú deboli a tirare ed a spingere; e Robert, professore alla Sorbona, che emanava coraggio e fiducia intorno a sé, parlava cinque lingue, si logorava a registrare tutto nella sua memoria prodigiosa, e se avesse vissuto avrebbe risposto ai perché a cui io non so rispondere; ed è morto Baruch, scaricatore del porto di Livorno, subito, il primo giorno, perché aveva risposto a pugni al primo pugno che aveva ricevuto, ed è stato massacrato da tre Kapos coalizzati. Questi, ed altri innumerevoli, sono morti non malgrado il loro valore, ma per il loro valore". - Primo Levi