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PROFESSIONI E SOSTENIBILITÀ: ASPETTI ETICI, GIURIDICI E ASSICURATIVI


15.00 OBIETTIVI DEGLI ENTI E DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI IN TEMA DI RESPONSABILITÀ
Alberto Talamo – Presidente Comitato Unitario Professioni - Bologna
- Il CUP: struttura e finalità
- I rapporti con gli Enti e le istituzioni

15.30 IL RISCHIO E LA SOSTENIBILITA’ DEL MEDICO E DELL’ODONTOIATRA ALLA LUCE DELLE LINEE GUIDA
Giancarlo Pizza – Presidente Ordine dei Medici di Bologna
- Conseguenze nel rapporto con i pazienti
- Il ruolo dell’ Ordine dei medici

16.00 ASSICURAZIONI PROFESSIONALI CLAIMS MADE
Giancarlo Milanesi – Wide Group Srl - Italia
- Aspetti peculiari delle assicurazioni claims made
- Vademecum per valutare i contratti assicurativi
- Il ruolo delle Associazioni Professionali

16.30 L’ “AUTOASSICURAZIONE” DELLE STRUTTURE
Maria Rosaria Russo Valentini – Avvocato - Bologna
- Il modello di Autoassicurazione: vantaggi e svantaggi
- La sostenibilità per l’Azienda
- Come gestire il danno

17.00 ASPETTI GIURIDICI DELLE ASSICURAZIONI
Maria Cristina Salvadori – Presidente di Sezione – Corte di Appello di Bologn
- La validità della clausola claims made nella assicurazione della responsabilità civile professionale secondo i più recenti orientamenti della giurisprudenza
- I criteri di liquidazione del danno conseguente a responsabilità sanitaria

17.30 LA SOSTENIBILITA’: COME CREARE UN PERCORSO CONDIVISO?
Roberta Paltrinieri – Professore Ordinario – Dipartimento delle Arti – Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
- Gli stakeholders coinvolti nelle attività professionali -
- Aspetti sociologici, etici, organizzativi
- I percorsi da adottare

18.00 DISCUSSIONE
18.30 CHIUSURA LAVORI

Comitato Scientifico: C. Bottari – P. Gregorini – E. Castiglione

VENERDÌ 13 APRILE 2018
AULA MAGNA DELLA SCUOLA - VIA B. ANDREATTA 4 (GIA BELMELORO 12) - BOLOGNA


FORMAZIONE CONTINUA - EVENTI GRATUITI
Richiesto all’Ordine degli Avvocati di Bologna il riconoscimento di 3 CF di cui 1 in Deontologia

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Domenica 1 Ottobre 2023

 

  

 per Árpád Weisz

Árpád Weisz
Il lungo inverno
La parabola
Le Leggi razziali fasciste
Furono 96 i professori universitari italiani di ruolo identificati come ebrei e sospesi dal servizio a decorrere dal 16 ottobre 1938, secondo il R.D.L. 5.IX.1938, n. 1390, e poi dispensati a decorrere da 14 dicembre 1938, secondo il R.D.L. 15. XI. 1938, n. 1779.[51] Per molti l'espatrio rappresentò l'unica possibilità di proseguire la carriera accademica. Coloro che restarono in Italia dovettero affrontare gli anni drammatici della guerra e dell'Olocausto. In realtà il numero di coloro che furono epurati nel 1938 fu molto più alto: ai professori di ruolo vanno aggiunti gli oltre 200 ricercatori e studiosi ebrei che esercitavano la libera docenza, tra cui specialisti di rilievo internazionale.[55] Furono quindi un totale di oltre 300 i docenti epurati dall'università italiana in seguito all'introduzione delle leggi razziali, senza contare i professori di liceo, gli accademici, gli autori di libri di testo messi all'indice e i tanti giovani laureati e ricercatori, la cui carriera fu stroncata sul nascere.[56] Le perdite furono particolarmente significative nei campi della medicina, delle discipline giuridico-economiche, delle scienze e delle materie umanistiche.[57] 

"Auschwitz è un buco nero nella storia dell'umanità: un buco nero che ha di colpo inghiottito, insieme a milioni di vittime innocenti, secolari conquiste nel campo del diritto, della scienza, del pensiero e dell'arte. Il folle progetto messo in atto con feroce determinazione dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro continente ogni traccia della loro presenza. In questo stesso giorno ricordiamo anche la vergogna delle leggi razziali, volute dal fascismo in Italia nel 1938". - Sergio Mattarella

"Sopravvivevano i peggiori, cioè i piú adatti; i migliori sono morti tutti. È morto Chajim, orologiaio di Cracovia, ebreo pio, che a dispetto delle difficoltà di linguaggio si era sforzato di capirmi e di farsi capire, e di spiegare a me straniero le regole essenziali di sopravvivenza nei primi giorni cruciali di cattività; è morto Szabó, il taciturno contadino ungherese, che era alto quasi due metri e perciò aveva piú fame di tutti, eppure, finché ebbe forza, non esitò ad aiutare i compagni piú deboli a tirare ed a spingere; e Robert, professore alla Sorbona, che emanava coraggio e fiducia intorno a sé, parlava cinque lingue, si logorava a registrare tutto nella sua memoria prodigiosa, e se avesse vissuto avrebbe risposto ai perché a cui io non so rispondere; ed è morto Baruch, scaricatore del porto di Livorno, subito, il primo giorno, perché aveva risposto a pugni al primo pugno che aveva ricevuto, ed è stato massacrato da tre Kapos coalizzati. Questi, ed altri innumerevoli, sono morti non malgrado il loro valore, ma per il loro valore". - Primo Levi